CommenTANGO

​Aneddoti di tango vissuto “Prima pulisci il tuo tango, poi sporcalo"

di Giordano Ricciardi

Lo disse pure a me, una sera sulla panca del Beso, El Flaco Dany:" Prenditi il tuo tempo. Il tango è troppo prezioso per non godersi l'apprendimento. Prima impara la tecnica, poi dimenticatelo. Il corpo lo avrà, ma è solo il tuo spirito che fa il tango. Come diceva sempre il mio amico Gavito: ”Le pulizie non funzionano. Bisogna sporcarlo.....la tua personalità deve dettare il ballo, questo è ciò che manca all'europeo. Il pulito, giusto non va bene, devi farlo sporco, lascia che la tua personalità disegni il ballo, questo è ciò di cui gli europei sentono la mancanza. La postura, la tecnica può essere insegnata, anche un po ' di musica, ma la delicatezza e l'improvvisazione sono dentro di te o no, devi nascere con loro”

”È bello che così tante persone abbiano iniziato a ballare tango, ma guarda anche cosa ballano. Loro ballano movimenti, invece di sentire ('ballano movimento, e non sentimento'), guardano a terra, non si preoccupano della donna tra le loro braccia. Molti sembrano cloni. Questo è triste per me, ho imparato che il tango è rispetto, forse sono all'antica, ma allora perché così tanti giovani vengono alle mie lezioni? Niente è davvero nuovo, tutto era già stato inventato, se vedi Todaro che balla nel 1953 vedi che ho ragione. Il tango é di delicatezza, che tu ce l'abbia o no. Dice tanto di te, il modo in cui uno abbraccia la donna, il modo in cui fai pause. Il tango si sviluppa passo dopo passo e meno fai, più tango è"

Ed aveva ragione, ho imparato ad acquietarmi, ad ascoltare di più, la donna, la musica, la pista. Cercare di connettermi non solo con la donna ma anche con ogni individuo che scende in pista. Ho passato tanto tempo a pulire il mio tango, veramente tanto, (in molti pensano che visto che devono sporcarlo, passano direttamente a questa fase, e.... cosa sporcano se non hanno pulito? Spesso si trovano a ballare un’altra cosa, non più Tango. 

Adesso sto passando molto di più tempo a “sporcarlo” per renderlo mio. Per riuscire ad avere un mio colore personale, anche se mi rendo conto che é un continuo mutare, soprattutto perché l’ascolto musicale cambia, si affina di volta in volta. Consapevole ormai che un arrivo non ci sarà mai.