CommenTANGO

Aneddoti di tango vissuto “La Leonessa”

di Giordano Ricciardi

Dal 2001 al 2004 ho frequentato, nel periodo che stavo a Buenos Aires, una coppia di Maestri giovani ma affermati. Nella vita quotidiana erano semplici, alla mano, quando eravamo per strada soprattutto lei camminava rilassata molto “yeah”... ma quando arrivava davanti la porta della milonga..... avveniva la trasformazione, pancia in dentro, petto avanti, “culo che ride”, portamento regale, un misto tra giraffa, per come camminava e leonessa, per la carica che trasmetteva.

Si sedeva rimanendo con la postura del corpo sempre eretta e quando voleva ballare diventava un misto tra un felino e un periscopio. Un sorriso, un leggero cenno con la testa e continuava a fissare l’uomo che stava raggiungendola al tavolo, non lo mollava mai con lo sguardo. Arrivato al tavolo, le porgeva la mano e solo a quel punto lei si alzava e scendevano in pista. Quando prendevo coraggio e la invitavo era una sensazione indescrivibile; era presente, sapevo che c’era ma non sentivo il minimo attrito, era come se fosse aria, quasi un fantasma che ti seguiva senza farti sentire nessuna gravità ne tensione (sensazioni incredibili, che ho ritrovato raramente). 

Quante volte mi hanno detto: “Quando entri in milonga devi trasformarti, stai entrando nel tempio del tango, impara a portargli rispetto e porta rispetto anche a te stesso”A lezione spiegavano l’importanza della posturadel “femminino sacro”Della Leona e del Gallo....Ma questo sarà un altro Aneddoto