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CommenTANGO venerdì 31 maggio 2024 ore 21:38

Delizioso!

di Marica Cavallo



. — Ogni tanto mi stupisco di me e soprattutto di ciò che dico. In genere i miei aneddoti risalgono agli esordi, e quindi sono facilmente comprensibili lo stupore, la meraviglia e l'ingenuità di certe situazioni. Eppure dopo 17 anni, ogni tanto succedono cose che mi lasciano un po' perplessa. 

Durante una delle ultime milonghe, sono stata invitata da un forestiero a metà serata. Un uomo alto e magro, oserei dire esile ed elegante. Myrada colta al volo mentre eravamo entrambi al bar. Ammetto che l'avermi invitato con lo sguardo, mi ha fatto superare le resistenze relative alla sua altezza. Entrambi in piedi, a qualche metro di distanza, ho subito notato che la differenza di altezza era notevole. Il mio tacco 8 cm. aiutava, ma non era sufficiente a sopperire ai centimetri mancanti. Il rischio in questi casi è di sembrare, o ancor peggio di sentirsi "appese", come un cappotto su una gruccia. O come quando da bambina tiravi indietro il collo e allungavi le braccia in attesa che papà ti sollevasse da terra. E lì sì, che eri davvero appesa, ma per pochi secondi, poi ti rifugiavi sul suo petto, il collo riprendeva la sua normale posizione e le braccia si appoggiavano come un mantello sulle sue spalle. 

Rimanere appesa un'intera tanda è un pochino scomodo, soprattutto per chi, come me, predilige l'abbraccio milonguero. Ma ormai ho accettato. Farò del mio meglio. Manterrò il mio asse. Se proprio non mi trovo, allargherò un pochino l'abbraccio. Questi i pensieri che si aggrovigliavano nella mia testa, creando un labirinto apparentemente senza via di uscita, mentre ci dirigevamo in pista. Appena posizionati l'uno di fronte all'altra, lui ha atteso che fossi io ad avvicinarmi e a scegliere l'abbraccio. Altro buon segno. Il forestiero promette bene. Anche la differenza di altezza, così vicini, si è ridimensionata. 

Iniziamo con alcuni passi di camminata, quasi a cercare di capire il livello dell'altro, con delicatezza. Fin da subito chiudo gli occhi e mi lascio condurre sulle note che riempiono l'aria, lasciando il labirinto di ostacoli fuori dalla pista, al bar, insieme alle bibite e agli stuzzichini. Un primo tango davvero piacevole, con qualche giochino fuori asse e alcune sacade ben piazzate. Un ottimo senso del tempo e un abbraccio morbido e avvolgente come una poesia. Appena termina il brano, rimango ancora un attimo in quell'abbraccio.

Ripristino il mio equilibrio e alzando lo sguardo, (senza assicurarmi che la connessione tra cervello, corde vocali e bocca sia già attiva...) e dico: "Ma che meraviglia! Hai un comando molto morbido, davvero DELIZIOSOOO!!!". Lui gentilmente ringrazia e ricambia. Nella mia testa però, invece di gongolare per i complimenti ricevuti, inizia a rimbombare la parola "delizioso". Una voce fuori campo mi dice: "Ma veramente gli hai detto delizioso? Ma non usi mai questo termine! Come ti è venuto in mente di dirgli che ha un comando delizioso? Ma ti sembra un pasticcino?!!!" 

Ringraziando il tdj, la musica è ripresa e nel nuovo abbraccio il mio labirinto di pensieri aggrovigliati si è ricatapultato al bar. Sicuramente una bella tanda. Grazie tanguero forestiero, spero di ricevere un'altra myrada. Prometto di utilizzare complimenti più consoni al linguaggio tanguero.😂😂😂


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